La pietra del Palladio ha ispirato Massimo Iosa Ghini: ecco Pedra

By 21 Novembre 2016 Notizie

L’architetto bolognese ha prestato la sua creatività a LDM per disegnare un tavolo dalle linee futuristiche e di grande equilibrio, capace di dimostrare dove si può arrivare con tecnologia più innovativa. Pedra è stato uno dei punti focali all’Italian Stone Theatre del Marmomacc 2016

«La congiunzione tra il mondo dell’arredamento e la pietra si compie sicuramente nell’outdoor, dove c’è un grandissimo bisogno di materiale lapideo perché all’esterno la pietra è un elemento due volte naturale: consona nella sua presenza e perfetta nella sua consistenza». Così l’architetto Massimo Iosa Ghini sintetizza le ragioni dell’ispirazione che l’hanno spinto a progettare Pedra, un tavolo in pietra di Vicenza esposto in esclusiva a The Italian Stone Theatre della 51° edizione di Marmomacc.

«I materiali lapidei – continua Iosa Ghini – vivono una nuova giovinezza, perché certamente legati alla tradizione e, in particolare, alla storia del nostro Paese. Ma anche perché, grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, possiamo enfatizzare le forme e lavorare in modo molto preciso sui dettagli, un po’ come se fossimo tutti degli scultori».

Francesco Grassi, amministratore delegato di Grassi Pietra, che detiene il marchio LDM descrive con emozione ed orgoglio il frutto della collaborazione con l’architetto bolognese: «un tavolo, centro focale dell’arredamento domestico, dalle linee armoniche e futuristiche, con un piano che sembra sospeso fra due archi di grande raffinatezza stilistica».

«Quella con Massimo Iosa Ghini – continua Francesco Grassi-, dopo i recenti e splendidi rapporti con Aires Mateus e Cino Zucchi, arricchisce ancora di più la lunga lista di collaborazioni con architetti e designer di prestigio internazionale delle nostre realtà. Pedra valorizza in modo straordinario le proprietà della Pietra di Vicenza, la sua affascinante matericità, perfettamente congiunta alla sua eleganza semplice e di grande consistenza”.

«Lavorare con la pietra del Palladio è stato entusiasmante» conclude Massimo Iosa Ghini. «La malleabilità e la solidità che acquisisce nel tempo mi hanno spinto a pensare a forme forti e un po’ sfidanti che, grazie alla professionalità e all’assistenza dei tecnici di LDM e Grassi Pietre, hanno portato alla creazione di un oggetto estremamente bilanciato e armonico, utilizzabile e funzionale».